Sala specializzandi di Neuropsichiatria, presso Neuropsichiatria infantile, 1° piano avancorpo B, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – Via Pergolesi, 33 – Monza
dott. Alessandro Ruggieri, direttore scuola di specializzazione ASNEA, neuropsichiatra infantile psicoanalista ordinario AIPsi e IPA
dott.ssa Gerbi Ester, psicologa, piscoterapeuta, docente ASNEA.
dott.ssa Silvia Testa, psicologa, piscoterapeuta in formazione ASNEA.
Per informazioni e iscrizioni:
entro il 15/05/2023, Segreteria ASNEA, sig.ra Carmen Mandaglio – info@asnea.it
Aula Conferenze – Villa Serena
Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori
via Pergolesi 33 Monza
Presso l’Aula Conferenze di Villa Serena dell’Az.Osp. San Gerardo, in Via Pergolesi, 33 – Monza
L’UTILITA’ DELLA DISCUSSIONE IN GRUPPO DI CASI COMPLESSI
La presa in carico dell’adolescente in condizioni di urgenza, all’interno del reparto di Neuropsichiatria
Accogliere un adolescente in condizioni di urgenza nell’istituzione neuropsichiatrica infantile non è compito semplice. Si intrecciano la necessità di garantire livelli essenziali di assistenza e di protezione sua e dei familiari, formulare una diagnosi, prescrivere un’eventuale terapia farmacologica, con riflessioni importanti sulla possibilità di curare il paziente durante e dopo il ricovero, su come sostenere o curare la coppia genitoriale, rispetto a quale percorso terapeutico proporre.
Come ricordava M. Bertolini, l’adolescente urgente è tuttavia capace di suggerire al medico di essere terrorizzato da qualcosa di se stesso che non conosce ma che in modo chiaroscurale può comparire nei pensieri incerti di chi, infermiere, medico o psicologo, lo accoglie. Se tali fenomeni dai confini incerti possono cominciare ad essere riconosciuti, presentandosi e ripresentandosi, può nascere la capacità dell’adolescente di incuriosirsi su qualche aspetto di sé e di sentire sostenuti questi suoi primi movimenti psichici.
Quando sia possibile, l’attendibilità dell’ambiente istituzionale, nelle sue diverse articolazioni, può fornire un ambito sufficientemente costante e solido in cui paziente può provare a rimettere in
discussione proprio quei fallimenti relazionali che lo hanno reso incapace di affrontare la crescita.
Nel seminario attraverso un resoconto clinico discutiamo come lo strumento psicodinamico permetta anche in condizioni di gravità estrema di avviare un percorso di cura.
Relatori del Seminario:
Prof.ssa RENATA NACINOVICH (direttore della clinica NPIA ASST Monza, docente ASNEA e dell’Università di Milano Bicocca, psicoanalista SPI)
Dr. CARLO PANARELLA (medico specializzando NPI dell’Università di Milano Bicocca).
Per iscrizioni: info@asnea.it
L’UTILITA’ DELLA DISCUSSIONE IN GRUPPO DI CASI COMPLESSI
Il legame patologico
Lavorare con i genitori per facilitare il processo di crescita e la cura dell’adolescente in terapia
Essere genitori, “il lavoro più difficile”, fra passato presente e futuro.
Come sottolineato anche nei precedenti seminari primaverili organizzati da ASNEA, il lavoro con la coppia genitoriale, l’esplorazione e la comprensione dell’ambiente di crescita e di vita del bambino o dell’adolescente per il quale siamo chiamati ad intervenire, sono fondamentali per orientarci rispetto alle nostre possibilità terapeutiche, così come rispetto alle difficoltà che il percorso di cura con quella specifica persona farà emergere.
La sofferenza di un bambino o di un adolescente entra necessariamente in cortocircuito con le inevitabili macchie cieche così come con le fragilità dei genitori agendo una spesso dolorosa pressione. Queste aree sensibili possono aver dato il loro contributo in merito al disagio in atto, allo stesso tempo possono anche essere state a loro volta esasperate dal disturbo del figlio. Benché non sia possibile quantitativamente stabilire l’equilibrio tra la componente ambientale e la predisposizione, è certo che su quest’ultima potremo fare poco, mentre sulla prima abbiamo possibilità di azione. Ampliare la possibilità dei genitori di riflettere e pensare su di sé e sul figlio è il punto di partenza se si ha l’ambizione di favorire un processo analogo in quest’ultimo.
Il dolore emotivo, legato anche alla sofferenza del figlio così come alle proprie personali ferite anche in relazione a questa, necessita di venire accolto.
Talvolta il bisogno/desiderio di sfuggire a nodi dolorosi profondi dei genitori può impedire alla coppia terapeuta-genitori di esplorate gravi problematiche che rischieranno di riemergere nel proseguo del lavoro terapeutico.
Se i colloqui di consultazione iniziali sono fondamentali per esplorare le dinamiche relazionali e l’ambito della collusione genitoriale in cui si colloca la sintomatologia del figlio, nel successivo lavoro terapeutico con i genitori l’obiettivo è mobilitare capacità autoriflessive che possano essere di sostegno piuttosto che di ostacolo alla cura ed alla crescita emotiva.
E’ un lavoro che richiede tempo e può avviarsi solo sulla base di una sufficiente fiducia reciproca che va costruita, in una continua oscillazione di livelli e di rappresentazioni che toccano l’essere figli, genitori, coppia e coinvolge emotivamente e controtransferalmente il terapeuta.
Nel corso del seminario, partendo dal materiale clinico, rifletteremo su quanto la mancata elaborazione di problematiche genitoriali possa interferire con i processi di crescita personale ri-avviati.
Relatrici del Seminario:
Dr.ssa MARIA ANTONIA GRASSI (neuropsichiatra infantile, psicoanalista SPI e docente ASNEA)
Dr.ssa ANTEA VIGANO’ (psicologa e psicoterapeuta in formazione ASNEA).
Per iscrizioni: info@asnea.it